Diritti per tutte e per tutti !

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Ho sempre combattuto in prima linea per i diritti civili perché credo che ogni diversità sia un valore e una ricchezza. Con la legge sulle unioni civili abbiamo contribuito a portare felicità e dignità nella vita di tante persone. Migliaia di coppie, invisibili fino a ieri agli occhi della legge, oggi esistono e sono riconosciute dallo Stato.

Ma il cammino dei diritti è ancora lungo nel nostro Paese: troppe persone ogni giorno vedono i propri diritti non rispettati o negati.

“Diritti civili” per me ha il significato più ampio: diritti civili perché di tutti i cittadini.

I diritti dei cittadini indifesi, fragili e in stato di necessità

Come Assessore ho sempre cercato di rispondere alle richieste dalla comunità in modo attento e rapido: la tutela di tutti i cittadini è al centro della mia agenda politica.
Ma molto resta da fare. L’Italia è ostaggio della burocrazia. Questo non deve più accadere: sarò la voce di tutti quei cittadini che non hanno una voce, di tutte le persone in difficoltà che si sono trovate a subire un’ingiustizia dalle Istituzioni. Non lascerò nessuno indietro. So cosa significa lottare contro uno Stato inefficiente: ho affrontato una lunga causa con INPS per farmi riconoscere un diritto sacrosanto e ce l’ho fatta.
Tutte le persone indifese e senza strumenti cui viene negato un diritto mi avranno al loro fianco nella battaglia: la giustizia sociale per me è il principio ed il valore fondamentale della vita.
Mettersi nei panni degli altri e stare loro accanto, lavorare insieme con il sorriso: questo aiuterà a riavvicinare i cittadini alla politica e alle Istituzioni, colmando una distanza che negli anni è aumentata drammaticamente e che oggi fomenta l’astensionismo.

I diritti delle donne 

Le donne non devono più subire violenze e soprusi. Devono invece arrivare alla piena parità economica, politica e sociale.
Nell’ultima legislatura sono stati fatti alcuni passi avanti: sono state aumentate le risorse per il Piano Nazionale contro la violenza sulle donne fino a 30 milioni di euro ed è stata vietata la vergognosa pratica delle dimissioni in bianco.
Ora dobbiamo ottenere il riconoscimento delle capacità femminili e della parità salariale. Dobbiamo discutere anche del diritto di trasmettere il cognome ai propri figli.

 I diritti dei bambini 

Questa legislatura ha tutelato gli orfani di femminicidio, insieme alle vittime di crimini domestici, per garantire loro lavoro e maggiore sicurezza futuri.
Dobbiamo fare di più per tutelare i minori vittima di violenza e abuso. C’è tanto da fare anche per migliorare l’istruzione cui i nostri bambini hanno diritto.
È necessaria anche una riforma delle adozioni, per riconoscere la capacità genitoriale ai single e a tutte le coppie conviventi, sposate e unite civilmente, che possono garantire ai bambini una vita di amore, stabile e serena.

 Il diritto di associarsi 

La riforma del Terzo Settore è un passo storico. Mi occupo per lavoro di No Profit e dopo 75 anni finalmente il nostro Paese si è dotato di una legge organica sul Terzo Settore: è un traguardo importante perché abbiamo superato la logica di norme dedicate ai singoli comparti del No Profit, ma soprattutto perché abbiamo vinto una battaglia di civiltà. Grazie alla riforma per fare il “bene” i cittadini non devono chiedere il permesso alle Istituzioni e il diritto di associarsi è riconosciuto anche sul piano legislativo. La riforma ha il grande merito di disciplinare un settore che ha davanti a sé praterie di crescita e di mercato, perché in tutti gli ambiti del welfare c’è richiesta di servizi e di lavoro.
L’Italia ha grande bisogno di imprese che svolgano una funzione sociale, soddisfacendo i bisogni della comunità, coinvolgendo le persone nei processi economici ed esercitando, senza intenti speculativi, attività di interesse generale.
La riforma del Terzo Settore rappresenta un passaggio rilevante anche sotto il profilo delle opportunità di sviluppo e della creazione di posti di lavoro per giovani, perché possano misurarsi, costruirsi un futuro, vedere un ritorno positivo del loro investimento personale.

L’Italia che conosco è umana, solidale, diversa: dove non c’è spazio per chi ha come progetto politico l’odio ed il razzismo.
La destra fomenta l’odio e divide i più deboli per fare gli interessi dei più forti.
Dovunque si cercherà di costruire muri, noi costruiremo ponti.
Dovunque si cercherà di istigare all’odio e alle divisioni, noi resteremo uniti. Insieme.